Vista la recente necessità di installare Fedora 21 sul nuovo PC mi sono documentato in giro leggendo esperienze e prove differenti.
Il PC su cui ho effettuato l’installazione è un Dell Latitude E5450 con processore Intel i7, 8Gb di RAM e 256Gb di HardDisk allo stato solido (SSD).
Ho deciso di adottare un “tradizionale” ext4 con le dovute opzioni ed ottimizzazioni per SSD, sopprimendo quella tentazione di provare btrfs a causa di alacuni riscontri negativi e la sua “immaturità” in alcune funzionalità nei confronti dei concorrenti.
Il mio approccio è stato abbastaza semplice e mi ha portato ad uno schema di partizioni semplice, in questo caso ho configurato una partizione di Boot da 250Mb lasciando il restante spazio per la partizione di root /.
Non ho configurato nessuna partizione di SWAP, tuttavia se proprio fosse necessario averla consiglio di allocarla su un disco non SSD.
Ho formattato le 2 partizioni in ext4 senza l’utilizzo di LVM e successivamente ho modificato il file /etc/fstab per aggiungere le opzioni defaults,noatime,discard nelle righe corrispondenti.
Sempre in /etc/fstab ho aggiunto la configurazione per spostare la cartella temporanea /tmp in RAM come segue:
none /tmp/ tmpfs size=10% 0 0
Fatte queste operazioni ho verificato il supporto del TRIM da parte del disco con il seguente comando:
hdparm -I /dev/sda | grep TRIM
ricevendo un output tipo:
Data Set Management TRIM supported (limit 8 blocks)
Dopo ciò ho attivato il servizio fstrim presente in Fedora 21 con il comando:
systemctl enable fstrim.timer
e verificato la corretta attivazione con il comando:
systemctl status fstrim.timer
Tutte le operazioni sono state eseguite dall’utente root ma ciò non toglie che non si possano effettuare con sudo.
Ovviamente questa è la configurazione che reputo più idonea alle mie esigenze e non si parla della Best Configuration Ever of the World, cosa che rimando ai guru.